Domenica scorsa avrebbe dovuto essere un giorno come tutti gli altri in chiesa: tranquillo, contemplativo e pieno di riverenza.
Ma durante la messa, notai qualcosa che non riuscivo a ignorare: una donna seduta vicino alla prima fila aveva i capelli di un rosa acceso. Ero scioccata.
So che viviamo in un’epoca in cui l’espressione di sé è celebrata, ma non potevo fare a meno di sentire che, in un luogo sacro come la chiesa, fosse completamente fuori luogo.
Per me, la chiesa è sempre stata un luogo di modestia e rispetto, non un luogo per dichiarazioni di moda appariscenti.
Cercai di concentrarmi sul sermone, ma il colore intenso dei suoi capelli continuava ad attirare la mia attenzione.
Non era un rosa pastello delicato, ma un rosa acceso, al neon, che ti fa guardare due volte.
Sono cresciuta in un’epoca in cui le persone si vestivano in modo sobrio per andare in chiesa, dove i colori discreti e la semplicità erano segni di rispetto.
È sbagliato che io senta che i capelli rosa, specialmente in una tonalità così vistosa, siano irrispettosi in una casa di culto?
Dopo la messa, vidi la donna fuori, mentre chiacchierava con alcune persone. Esitai per un momento, chiedendomi se dovessi dire qualcosa, ma la mia curiosità – e preoccupazione – prevalse. Mi avvicinai a lei con l’intenzione ferma di essere educata.
« Mi scusi, » iniziai cautamente, « ho notato che ha i capelli di un rosa così brillante. Volevo solo farle sapere che trovo questi colori così vistosi poco appropriati in chiesa. »
I suoi occhi si spalancarono, e per un attimo pensai che si sarebbe scusata o almeno avrebbe fornito una spiegazione. Invece, la sua risposta mi scioccò.
« Beh, non credo che sia una sua preoccupazione, » rispose bruscamente, con un leggero sorriso che non sembrava amichevole. « Vengo in chiesa per pregare, non per essere giudicata per il mio aspetto. »
Rimasi completamente sorpresa. Non mi aspettavo una reazione così scontrosa.
La mia intenzione non era di offenderla, ma semplicemente di esprimere i miei sentimenti riguardo a ciò che, secondo me, era un tema importante di rispetto per la chiesa.
Ma le sue parole mi lasciarono confusa. Mi ero intromessa?
Ora sono davvero in difficoltà con questa situazione. Ho sempre creduto che dovrebbero esserci degli standard su come ci presentiamo in chiesa.
Non si tratta di reprimere l’individualità, ma di mostrare rispetto per un luogo che per molti di noi è sacro.
Ho sbagliato a dire qualcosa? Forse sono solo all’antica, ma sembra che stiamo perdendo il senso di riverenza per la tradizione e per i luoghi sacri.
Sono l’unica che la pensa così? Qualcuno di voi ha vissuto esperienze simili nella propria chiesa?
Mi piacerebbe davvero sapere la vostra opinione a riguardo. Pensate che abbia esagerato o c’è ancora spazio per determinati standard quando si tratta di rispetto in chiesa?