La sorpresa che li lasciò a bocca aperta
Quando Mihai e la sua amante Lorena uscirono dall’aula del tribunale, non potevano fare altro che sorridere.
Il divorzio era appena stato pronunciato e tutto stava andando esattamente come avevano pianificato: l’appartamento rimaneva a Mihai, così come i soldi nei conti.
La sua ex moglie Andreea uscì dal matrimonio a mani vuote.
Lorena rise di gusto:
– «Vedi, te l’avevo detto, è una sciocca… Per fortuna mi hai ascoltata!»
Mihai si accese una sigaretta, tutto un vincitore:
– «Ora siamo liberi, amore. E ricchi!»
Andreea invece sorrise appena, mentre usciva dal tribunale.
Nessuno capiva il motivo.
Lorena sussurrò a Mihai:
– «Poverina, credo sia impazzita dalla rabbia…»
Andarono insieme al ristorante per festeggiare.
I loro piani erano ambiziosi: vacanze esotiche, shopping, una vita senza preoccupazioni.
Per una settimana sembrava tutto perfetto.
Mihai e Lorena si trasferirono nell’appartamento e già progettavano di ristrutturarlo completamente – tutto secondo i loro gusti.
Ma… una mattina di venerdì, proprio mentre Mihai sorseggiava il caffè con piacere, suonò il campanello.
Alla porta c’era un ufficiale giudiziario con un grosso fascicolo in mano.
– «Buongiorno, signor Mihai Popescu? Sono qui per lo sfratto.»
Mihai rise.
– «Quale sfratto, signore? L’appartamento è mio!»
– «No, signor Popescu. L’appartamento è gravato da un’ipoteca.
Sua ex moglie ha ipotecato l’appartamento sei mesi fa per una somma considerevole.
Poiché il debito non è stato saldato, la banca ha venduto l’ipoteca.
Ora l’appartamento non è più di sua proprietà.»
Lorena divenne pallida come un cencio.
– «Come, non è più nostro?!»
L’ufficiale giudiziario mostrò i documenti: firme, atti ufficiali.
Tutto era inattaccabile.
Nessuno poteva più cambiare la situazione.
Quello stesso giorno Mihai e Lorena dovettero fare le valigie e andarsene.
L’appartamento fu preso dal nuovo proprietario – un uomo anziano che l’aveva comprato all’asta per una miseria.
Ma non era tutto.
Tre giorni dopo Mihai ricevette una comunicazione dall’ufficio delle tasse: doveva delle tasse per una società fittizia registrata a suo nome…
Una società che lui, proprio lui, aveva firmato alla cieca quando un anno prima aveva dato ad Andreea una «procura».
E poiché nulla era stato pagato all’ufficio delle tasse, ora aveva un enorme debito.
Quando provò a contattare Andreea, la sorpresa: il suo numero era spento, i suoi account social cancellati.
Si diceva che fosse fuggita in un paese esotico con il suo nuovo fidanzato, un avvocato davvero bravo.
Lorena, disperata, cercò di convincerlo a fare qualcosa, ma Mihai, con la testa tra le mani, sussurrò:
– «Siamo alla fine…»
E così, quelli che poco prima in tribunale ridevano a crepapelle, finirono in un misero monolocale in affitto, senza soldi, senza casa e con debiti che potevano riempire una casa intera.
E Andreea?
Lei è da qualche parte su una spiaggia, beve un cocktail e sorride a largo.
Perché come si dice: chi ride ultimo, ride meglio.
Se ti è piaciuta questa storia, non dimenticare di condividerla con i tuoi amici!
Insieme possiamo diffondere emozioni e ispirazione.